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L’eredità di Alcide De Gasperi
vive, dopo 70 anni, in tutti
gli italiani che gli devono
Democrazia e Libertà

Conclusa la Scuola Residenziale 2022

Si è conclusa l’VIII edizione della Scuola di Politica della Fondazione De Gasperi organizzata in collaborazione con il @martenscentre. EUPEOPLE ha raccolto oltre 100 tra ragazze e ragazzi provenienti da tutta Italia e gli ha permesso di vivere un’esperienza formativa di alto profilo. Per tre giorni giovani talentuosi hanno avuto modo di confrontarsi con rappresentanti delle istituzioni, accademici e analisti per approfondire la propria preparazione e provare a capire meglio il presente. Il programma completo dell’iniziativa è visibile sul sito dedicato a questo link.

Non da ultimo, la scuola ha permesso loro di incontrare altri ragazzi animati dalla stessa passione per la Politica e per il bene comune: sono nati rapporti di amicizia che trascendono le provenienze geografiche e il percorso di studi e che speriamo siano destinati a proseguire ancora a lungo.

Grazie a quanti hanno voluto essere con noi in questo weekend residenziale e a chi – sostenendo la Fondazione De Gasperi – ha contribuito a rendere possibile questa iniziativa.

A settant’anni dalla prima seduta del Parlamento di Strasburgo il 10 settembre del 1952. Il discorso del Presidente De Gasperi del 11 maggio 1954

Nella sessione di novembre del 2022, il Parlamento Europeo celebra il 70° anniversario della prima riunione dell’Assemblea Parlamentare della CECA.

La sessione inaugurale si tenne alle ore 18 del 10 settembre 1952. Ad aprire i lavori fu il senatore democristiano Antonio Boggiano Pico, Presidente provvisorio, in quanto parlamentare più anziano dell’Assemblea. Nato nel 1873, allievo di Toniolo, tra i fondatori del Partito Popolare, amico di Sturzo e De Gasperi, tenne un discorso segnato da quella ispirazione europeista che vedeva nella CECA l’«embrione di una più vasta federazione degli stati liberi del vecchio continente», ricordando in particolare il mandato assegnato all’Assemblea (dall’articolo 38 del Trattato istitutivo della Comunità Europea di Difesa, CED) di elaborare modifiche ai trattati per dare alla Comunità dei sei Stati una struttura «federale o confederale fondata sul principio della separazione dei poteri e dotata in particolare di una assemblea eletta su base democratica».

Il giorno seguente l’Assemblea a maggioranza elesse quale Presidente Paul-Henry Spaak; riconfermato Presidente nel 1953, si dimise l’anno seguente per divenire Ministro degli Esteri del governo belga.

L’11 maggio 1954 gli successe Alcide De Gasperi, senza uno scrutinio, ma per acclamazione. Nell’accettare quello che fu il suo ultimo incarico istituzionale, De Gasperi considerò questo il «riconoscimento di una fede profonda, di una convinzione cioè della necessità dell’unione europea e della vitalità delle istituzioni europee», che hanno «bisogno della pressione dell’opinione pubblica, e di questa opinione pubblica interprete solenne e competente» deve essere l’Assemblea Parlamentare.

Secondo De Gasperi, «la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio costituisce il metodo nuovo per garantire un accordo di pace e di collaborazione, con il comune controllo dei mezzi e delle risorse. Ormai questo metodo si imporrà necessariamente in tutti i settori: il controllo reciproco dei mezzi e delle risorse per le forze militare, il controllo reciproco dei mezzi e delle risorse anche quando si voglia risolvere il problema terribile delle forze nucleari». Considerazioni più che mai attuali in questi giorni segnati da un conflitto ai confini dell’Unione, che ripropone anche «il problema terribile delle forze nucleari».

Concludendo il suo breve intervento, De Gasperi osservava che «se in certi momenti dovesse incontrare difficoltà impreviste, non bisogna dimenticare che la Comunità ha una sua ragion d’essere che si aggiunge a quella originaria, cioè essa vive e dovrà vivere per costruire l’esempio del fatto comunitario, delle possibilità comunitarie e delle possibilità di organizzazione della pace».

A chiusura della sessione dei lavori dell’Assemblea, il 12 maggio, De Gasperi volle richiamare con parole più che mai attuali l’importanza della volontà politica nella soluzione dei problemi dell’economia europea:

 «Molte questioni che sembravano tecnicamente difficili appaiono nell’esecuzione meno difficili di quanto gli esperti credessero. Già intravvediamo la possibilità tecnica di un’economia comune: non vi sono difficoltà tecniche o di carattere economico insuperabili. Possiamo quindi tornare alle nostre case con la convinzione che quel che decide è la volontà, la volontà è politica».

Queste furono, come ha ricordato la figlia, “le sue ultime parole spese per l’Europa”[1].

De Gasperi moriva due mesi più tardi, il 19 agosto. Alle esequie, che si svolsero a Roma, la delegazione dell’Assemblea rappresentata dai vice Presidenti, dal Presidente del gruppo democristiano e dal Segretario generale, “seguì il corteo funebre, immediatamente dopo la famiglia del defunto e dopo il Presidente del Consiglio Scelba”, così recitano i resoconti ufficiali. La sua morte fu seguita a breve distanza dal voto dell’Assemblea nazionale francese che bloccò la ratifica del Trattato CED per cui De Gasperi si era impegnato fino agli ultimi giorni della sua vita.     

Luigi Gianniti
Direttore del Servizio Studi del Senato della Repubblica
Membro del Comitato Scientifico della Fondazione De Gasperi


[1] Maria Romana De Gasperi, in “La nostra patria Europa. Il pensiero europeistico di De Gasperi”, Mondadori, 1969, p. 133.

Net@Work 2022

La Fondazione De Gasperi parteciperà alla settima edizione del Net@Work, l’iniziativa del Martens Centre che raccoglie le principali Fondazione popolari europee per discutere del tema: ‘The Era of Uncertainty and EU Opportunity’. Il 15 novembre politici, analisti e funzionari europei discuteranno delle priorità politiche italiane ed europee.  

Si succederanno 9 panel, tra cui quello organizzato dalla Fondazione De Gasperi e focalizzato sul ruolo della NATO e l’importanza della difesa europea, che troverò spazio nella terza sessione del forum.

L’inizio dell’incontro – trasmesso anche sui social della Fondazione – è previsto alle 16.30. Parteciperanno Mattia Caniglia, Associate Director of the Atlantic Council’s Digital Forensic Research Laboratory, Paolo Alli, già Presidente dell’Assembla Parlamentare NATO e membro del Consiglio della Fondazione De Gasperi e Nicola De Santis, Head of the Engagements Section in the Public Diplomacy Division of NATO.

“L’Unione Europea: storia, sfide e scenari geopolitici” aperte le iscrizioni al corso

Nell’ambito delle iniziative del progetto “La nostra patria Europa”,  sostenuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Fondazione De Gasperi – in collaborazione con Apis e DiSAL – ha organizzato il corso: “L’Unione Europea: storia, sfide e scenari geopolitici” che si svolgerà dal 20 ottobre al 15 dicembre 2022.  

In 8 lezioni online approfondiremo la conoscenza sul funzionamento e sulle politiche dell’Unione Europea, con un particolare focus le sfide legate all’allargamento e il ruolo dell’UE nelle relazioni internazionali. Un percorso che si snoda tra storia e geopolitica, lungo un tracciato che dimostra oggi più che mai la sua attualità.

E’ possibile iscriversi on line a questo link. Le iscrizioni scadono il 15 ottobre.

 Il corso è gratuito ed è riconosciuto anche dal MIUR ed è accreditato sulla piattaforma SOFIA.

 L’Unione Europea: storia, sfide e scenari geopolitici

Nell’ambito del progetto “La nostra Patria Europa”, la Fondazione De Gasperi promuove il Corso di formazione gratuito “L’Unione Europea: storia, sfide e scenari geopolitici”, realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali, in collaborazione con l’Associazione Dirigenti Scolastici (DiSAL) e l’Associazione ApiS (Amore per il sapere).

Il Corso si svolgerà dal 19 ottobre al 7 dicembre 2022 e sarà composto da una serie di 8 lezioni, rivolte sia a docenti e studenti delle scuole secondarie di II grado, che a studenti universitari. L’obiettivo del Corso è trasferire ai partecipanti conoscenze adeguate sul funzionamento e sulle politiche dell’Unione Europea, approfondendo le sfide legate all’allargamento e il ruolo dell’UE nelle relazioni internazionali.

È possibile scoprire il programma completo o iscriversi al corso cliccando qui.

Messa in ricordo di Maria Romana De Gasperi

Venerdì 30 settembre, alle 9.00 del mattino, si terrà una Messa in suffragio di Maria Romana De Gasperi, figlia dello statista democristiano e presidente onoraria della nostra Fondazione. La cerimonia si terrà presso la Basilica di San Lorenzo Fuori Le Mura in Roma e sarà celebrata da S.E. Mons. Daniele Salera.

Chiunque lo desideri può partecipare alla funzione. 

Messa in ricordo di Alcide De Gasperi

La Fondazione De Gasperi ha organizzato una Santa Messa in ricordo di Alcide De Gasperi, che si terrà il prossimo 19 agosto 2022 alle ore 10.00 presso la basilica di San Lorenzo fuori le mura, in Roma.

Presiederà la celebrazione S.E. il card. Giovanni Battista Re, decano del Collegio Cardinalizio.

Al termine della funzione sarà osservato un momento di raccoglimento davanti al monumento funebre che custodisce le spoglie mortali dello statista democristiano.

La Scatola del tempo

La prima ragione d’essere della Fondazione De Gasperi è la conservazione e la divulgazione dei valori e dell’opera di Alcide De Gasperi. 

Oggi più che mai, dopo che la morte della signora Maria Romana De Gasperi ci ha lasciati orfani di una testimone che ha dedicato l’intera vita per conservarne e diffonderne la memoria.

Per questo motivo, in occasione del 40° anniversario di attività della Fondazione, abbiamo scelto di inaugurare un nuovo progetto: la Scatola del Tempo. Ogni mese apriremo i nostri archivi e condivideremo una lettera, una fotografia o un documento dello statista democristiano certi che l’attualità del pensiero di De Gasperi possa ispirare e spronare ognuno di noi.

Vogliamo cominciare, oggi, con il messaggio che egli scrisse per il VI Convegno nazionale del Movimento femminile della Democrazia cristiana, che si tenne il 9 maggio 1954, pochi mesi prima della sua morte.

Ci sono 2 passaggi di questo discorso che ritengo significativi per l’attualità del messaggio.
Il primo è quello che mette in luce il valore delle donne nella politica nazionale nella loro missione di perseguire il bene comune con libertà e lucidità. De Gasperi afferma che il cuore della donna la chiamerà in prima fila, ovunque si tratti di elevare gli umili, di assistere i deboli, di dare coscienza alle nuove reclute del lavoro, ma il suo buon senso la terrà lontana dagli eccessi della demagogia faziosa e della violenza verbale.

Il secondo passaggio, che sembra riferirsi al presente, riguarda la politica internazionale e la necessità di ripensare all’unità dell’Europa e all’aiuto reciproco tra gli Stati per assicurare una pace che nessun trattato potrà mai far durare.

Quanti trattati – scrive De Gasperi – si conclusero tra il 1919 e il 1939? Credo una settantina, e al momento critico vennero considerati carta straccia. Si parla di trattati contro la bomba a idrogeno: ma chi garantirà il patto, se continua lo spirito di guerra che divide il mondo? Bisogna combattere il male alla radice, cioè contrastare, ridurre, distruggere, se possibile, lo spirito di violenza e di aggressione che porta alla guerra. 

Oggi più che mai, alla luce del conflitto russo-ucraino, siamo chiamati a riflettere su queste prospettive e a interrogarci sul tema della difesa comune dell’Europa e dell’intero Occidente.
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 Lorenzo Malagola
Segretario Generale
Fondazione De Gasperi

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Francesco Alimena, amico della Fondazione, al congresso di Rotterdam

Al Congresso di Rotterdam (31 Maggio - 1 Giugno 2022) si sono designati i nuovi vertici del Partito Popolare Europeo (PPE). Manfred Weber, eurodeputato della Christlich-Soziale Union (CSU) e unico candidato alla corsa presidenziale, è stato eletto alla guida del partito come successore di Donald Tusk, ex Presidente del Consiglio europeo.

Francesco Alimena, amico della Fondazione De Gasperi, ha partecipato all’evento come membro di European Democrat Students e ci ha fornito una analisi di quanto accaduto nelle due giornate del Congresso.

Donald Tusk, ex premier polacco, leader del partito Piattaforma Civica, ha deciso di di lasciare le redini del PPE per concentrare le proprie forze alla campagna elettorale in patria, dove si terranno le elezioni il prossimo anno. 
Intanto, Weber, eletto come nuova guida del PPE al Parlamento Europeo con l‘87,3% dei voti, con 447 preferenze sulle 502 valide espresse dai delegati è intervenuto accennando alle linee guida che intraprenderà il partito per il futuro: «Siamo onesti, non siamo nel momento migliore della nostra storia. Come possiamo avere il voto dei giovani? Come possiamo scrollarci di dosso la stretta tra i populisti di destra e il centro liberale? La rimonta deve iniziare qui, oggi a Rotterdam». Secondo Weber, questo «non è il momento per mettersi in mostra, ma il momento della responsabilità, credibilità, determinazione e delle migliori idee per il futuro. È tempo del PPE».

Il rilancio del Partito Popolare Europeo, ha riguardato anche il cambio dei vicepresidenti, del Segretario Generale e del tesoriere. Tra i vice, spicca la riconferma per un altro mandato di Antonio Tajani di Forza Italia. Oltre a lui, tra i dieci vicepresidente nominati a Rotterdam, presenti anche Esteban Gonzales Pons del Partito popolare spagnolo, il tedesco David McAllister della Cdu, il rumeno Siegfried Mureșan, e i commissari europei Dubravka Suica e Mariya Gabriel. Per la figura del tesoriere, è stato eletto il portoghese Paulo Rangel. Infine, per il posto di Segretario Generale del partito, si è registrata l’uscita dopo 20 anni dello spagnolo Antonio López-Istúriz sostituito dal greco Thanasis Bakolas.
Non sono mancate da parte della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, delle dichiarazioni sulla situazione in Ucraina, riaffermando il pieno appoggio incondizionato a Kiev da parte dell’Unione europea.

I due giorni di convegno hanno rappresentato l’inizio di un percorso di riforma necessario che garantisca al Partito Popolare Europeo  la vittoria alle prossime elezioni europee previste nel 2024. I giovani e gli studenti si sono messi in prima linea per partecipare al processo di costruzione dell’Europa del futuro.

Cura della Terra, cura della Persona

di Stefano Mambretti

Le decisioni migratorie sono influenzate da caratteristiche individuali, strategie familiari, contesti socioeconomici, istituzionali e culturali. Gli aspetti ambientali delle zone povere del mondo sono un altro fattore, spesso poco considerato, ma che sta assumendo sempre maggiore importanza.

All’uso indiscriminato delle risorse, negli ultimi decenni si è aggiunto il tema del cambiamento climatico, che provoca l’innalzamento del livello del mare (che può introdurre acqua salata nelle falde potabili), periodi di siccità prolungata seguiti da precipitazioni intense e distruttive. Per fare un altro esempio, la Corrente del Golfo sta rallentando e potrebbe cambiare rotta. E si potrebbe proseguire.

Quando si parla di cambiamenti climatici ci si focalizza sulla necessità di ridurre le emissioni: la “mitigazione”. Questa è una strategia a lungo termine, che deve essere affiancata ad un’attenzione al presente così da costruire una strategia di adattamento. Le incertezze di oggi richiedono un approccio progettuale flessibile, che devono rispondere alle situazioni regionali e locali: va evitata l’illusione di un unico rimedio valido in qualunque contesto. La gestione dell’adattamento deve essere abbastanza elastica da poter integrare le misure strutturali, basate sull’ingegneria, con le misure focalizzate su un approccio eco-sistemico, e con le misure più “leggere”, giocate sugli aspetti gestionali, giuridici e politici. La scienza sta proponendo approcci alternativi a quelli tradizionali, che richiedono però una piena condivisione, per produrre nuovi standard e nuovi paradigmi per la progettazione.

Stando così le cose, risulta evidente come l’approccio al problema, che nell’attuale età della scienza e della tecnica pare essere diventato estremamente specialistico, deve assumere caratteri di transdisciplinarietà, anche tornando a coinvolgere la società nelle scelte politiche, al fine di rimettere al centro delle decisioni la persona nella sua complessità.